CAPITOLO 2 – La mia storia

QUALCOSA NON VA
In tanti mi chiedono: “Come fai ad avere questa forza? Queste energie? Questa serenità?”.
Le persone hanno sempre visto il mio sorriso come
l’emblema di una forma di benessere, ma in realtà il
mio era un sorriso che nascondeva sofferenza, anche
se era una sofferenza positiva, piena di consapevolezza delle mie capacità e, soprattutto, un sorriso che
sapeva che il mondo sarebbe cambiato. In questo
libro, e soprattutto stanotte, perché sono le tre del
mattino mentre sto scrivendo queste righe, voglio
raccontarvi la mia vera storia, quella che nessuno conosce e che non ho mai raccontato perché non volevo far rivivere i miei problemi anche agli altri. Sono
quelle verità che ci si tiene dentro per condividerle
solo in momenti particolari, per aiutare persone che
vivono situazioni difficili.
La vita ci sfida ogni giorno, si dice che nasciamo
per vivere nelle difficoltà……………………. 

ALLA RICERCA DELLA VERITÀ
Il mio viaggio verso la verità cominciò dunque con
la leva militare nel 1994, nella capitale: in quel periodo mi scontrai con i tanti interrogativi che mi
avevano accompagnato negli anni, che di lì a poco
mi avrebbero portato alla trasformazione, ma ancora prima alla comprensione della mia essenza.
Era il momento di affrontare le difficoltà e di cercare di capire da dove arrivassero.
Avevo un intero anno a disposizione, tanto durava l’obbligo del………………………..

MA CHI DOVEVO SFIDARE?
La tardiva scoperta aveva ormai creato grandi interferenze alla colonna e iniziai a fare infusione di farmaci
biologici sperimentali presso uno degli ospedali reumatologici più accreditati in Italia. Partivo da solo in
auto e percorrevo due ore all’andata e due ore al ritorno; non portavo mai nessuno con me perché in realtà
non era un gran bello spettacolo quello che offrivo.
Eravamo 20, a volte 30 persone chiuse in una stanza
attaccate a una flebo, ogni individuo con le sue problematiche, ognuno con una deformazione diversa.
Partecipai a varie sperimentazioni, anche se non
sempre andava tutto liscio durante quelle giornate. Capii, in tali occasioni, che non poteva essere questa la fine della mia esistenza e che dovevo
scrivere un nuovo capitolo della mia storia, dovevo andare ancora oltre. Cambiai farmaco, ora
lo potevo assumere anche a casa, in un altro ambiente, dove la malattia acquistava……………………….

 
A VOLTE I MOMENTI DIFFICILI
SEMBRANO INTERMINABILI
Se è vero che più difficoltà affrontiamo e più acquisiamo competenze, credo di essere a un buon livello,
anzi a un ottimo livello.
Sto per rievocare uno dei periodi più difficili per
la mia famiglia. Ci ho pensato veramente tanti mesi
prima di riportare questa storia, ne ho parlato con
mia moglie e soprattutto con la mia principessa: sì, è
così che chiamo mia figlia. Sono giunto alla conclusione che, come per altri passaggi della mia storia,
anche questa può essere di supporto e di conforto
per tanti genitori che hanno vissuto e stanno affrontando un problema simile al mio.
Correva l’anno 2007 quando è venuta al mondo
mia figlia, dopo varie minacce di aborto, ma anche
tanta voglia di stare tra noi: infatti è nata con largo
anticipo, ci ha fatto saltare anche il pranzo di Pasqua,
tanto che abbiamo festeggiato la sua nascita e le festività in ospedale. Stava iniziando un nuovo percorso
come coppia e non solo perché la bimba si aggiungeva al fratello di quattro anni più grande, ma perché ci
aspettavano anni di travaglio e di incertezze.
Sembrava essere stato un parto normale e senza
complicazioni, eravamo certi che fosse andato tutto
bene e così è stato per qualche ora, finché il primario
non ci ha voluto parlare, ricevendoci nel suo ufficio.
Con il cuore che iniziava a battere ci avvicinammo alla
stanza dove lo specialista, con voce gentile e garbata,
ci comunicò che la bambina presentava un’apertura
completa al palato. In realtà utilizzò il termine tecnico
“palatoschisi a ferro di cavallo” ma, per molte ore, abbiamo avuto difficoltà a dare un senso a quel termine
che, sinceramente, ci metteva anche molta paura.
Di fatto la nascita prematura della bimba non ci permise di uscire dalla clinica, a causa del suo peso troppo
scarso: iniziò allora, partendo da quel luogo, un ciclo di
visite e di accertamenti che durarono per anni, che ci
hanno portato da Milano a Firenze, da Roma a Cesena.
Nella mia vita ho sempre cercato di fare le scelte
migliori, anche se spesso sembravano le più difficili: anche in questo caso come genitori abbiamo
affrontato il percorso più duro, ma sapevamo che
in tal modo potevamo offrire le migliori garanzie di
guarigione alla nostra creatura. Le condizioni del
palato completamente aperto non le permettevano di………………………………………… 


QUALI SONO STATI I RISULTATI
DI SUCCESSO NELLA TUA VITA?
Chiudi gli occhi e inizia a viaggiare nel passato, è lì
che nasce la nostra storia di successo. Evidenzia i
risultati ottenuti, e vedi dove ti hanno portato.
Guarda a 360 gradi: possono arrivare dall’aver
creato una bellissima famiglia, oppure dall’aver
raggiunto una promozione o dall’aver centrato un
obiettivo impensabile fino a qualche mese prima.
Ognuno vive il proprio successo, per alcuni magari
è comprare un’automobile o una casa.
Pensa a quanta determinazione, a quante rinunce
hai fatto per arrivare a quel momento di vittoria. La
domanda è: “Sei disposto ancora, in questa fase della tua vita, a fare gli stessi sacrifici?”. Se la risposta è
“no”, chiediti: “Cosa me lo impedisce?”.
Guardandomi indietro, vedo molti successi,
sin da quando, in giovane età, iniziai a vestire le
maglie di varie squadre importanti, a viaggiare in
lungo e in largo per l’Italia, con bei momenti di
grande condivisione, in mezzo a tanti ragazzi pieni
di speranza. Spesso il mio nome veniva impresso
in qualche pagina di giornale e feci anche un’intervista a una tv locale: ero giovanissimo e imbarazzatissimo, ma non mi fermai.
Passai poi al mondo del lavoro e anche qui la
mia azienda fu riconosciuta a livello nazionale
come una delle più capaci e funzionali. Ho sempre percepito di avere capacità importanti, le persone con cui mi sono interfacciato me lo hanno
sempre confermato, il difficile era far emergere
tutto ciò dal fango che le mie condizioni fisiche
avevano creato anche nella mia mente.
Ho già accennato sopra che nel 2000 mi iscrissi
a un corso di tre giorni, denominato “Dinamiche
mentali e comportamentali”, con un gruppo di formazione di Milano che veniva nella mia città. Ero
tornato a cercare risposte concrete e a sfidarmi, volevo capire……………………………………

 
IL CAMBIAMENTO È POSSIBILE:
DUE TESTIMONIANZE


4 gennaio 2020


Ogni momento del nostro percorso ha un inizio e
una fine. A volte quando ci sembra di essere bloccati, ammanettati, riusciamo con un filo di voce a
chiedere aiuto.
È la storia vera di una gentilissima signora, che
chiamerò Francesca, che si era rinchiusa in uno stato
depressivo e passava le giornate nel suo letto con le
tapparelle abbassate. Dopo aver tentato più volte di
cambiare inutilmente stile di vita, era adesso troppo
stanca per proseguire, ma troppo intelligente per abbandonare. Sei lunghi mesi, chiusa nella sua stanza,
senza vedere differenza tra notte e giorno, ad aspettare che qualcuno venisse a salvarla, per mettere una
pietra sul suo passato.
In alcune fasi della nostra vita siamo succubi degli
accadimenti, ma Francesca ha reagito, ha visto una
luce e ha spinto un tasto del telefono per contattare
qualcuno e chiedere aiuto. Anche se viveva momenti
di difficoltà estremi, era ancora legata alla sua crescita costante. Il giudizio, l’autocommiserazione, la
portava a non sentirsi mai abbastanza. Esattamente
il 4 gennaio 2020 la sua vocina fioca arrivava nella
mia segreteria di Messenger. Una donna dalle mille
capacità chiedeva il mio supporto.
Mi aveva seguito nella pagina di Roberto Cerè live
ed era rimasta colpita dalla mia energia e dalla mia
resilienza. Aveva letto la mia storia e i miei racconti
erano riusciti a scuoterla, a farle vedere di nuovo la
speranza. È iniziata per me una grande scuola di vita
e una grande e piacevolissima responsabilità. In pochi minuti ero diventato un esempio per un’anima in
difficoltà. La sua estrema fiducia nei miei confronti
l’ha portata a credere, laddove non c’era ancora luce.
Abbiamo fatto degli esercizi mentali insieme e
abbiamo bruciato quei voluminosi lenzuoli che le
coprivano la bellezza dell’essere uomini liberi. Ha
preso di nuovo in mano la sua vita, cominciando col
prendere in mano carta e penna. I primi giorni ha
riempito fogli e fogli, sembrava un fiume in piena.
Abbiamo deciso di rimettere in moto quel corpo
ormai da troppo tempo fermo e indolenzito. Passo
dopo passo, tutto ha ripreso forma, pochi metri, poi
sempre più, le campagne circostanti sono diventate………………………………………………..

Max e la sua ruota del criceto
Avete ben chiaro cosa sia la ruota di un criceto? È
una ruota fissata in una gabbia, con un perno centrale, e fatta di appigli, attraverso i quali il criceto
riesce a spingersi. Tanti di voi avranno visto questa
immagine innumerevoli volte.
La particolarità qual è?
Praticamente passi il tempo a fare una fatica immane, ma nella realtà non produci nulla che abbia
una valenza, se non un allenamento fisico. Passi anni
della tua vita senza trovare il tempo per fermarti e
capire cosa ti spinge ad avere determinati atteggiamenti che non producono felicità. Allo stesso tempo
la stanchezza è sempre ai massimi livelli; primo perché lavori tanto fisicamente, poi perché la mancanza di risultati concreti ti porta a chiederti come mai
le tue capacità non prendano forma. Tutto ciò crea
anche una stanchezza mentale dovuta all’insoddisfazione di non veder fiorire nessuna delle tue qualità.
E la ruota continua a girare sempre più forte, quasi a
creare un vortice da cui ti senti risucchiato.
La storia di Max è proprio questa, una persona di grandi capacità, tanta energia, un grande
professionista, ma sopraffatto dalle tante interferenze che negli anni non aveva avuto la forza
di affrontare. Aveva frequentato già vari ambienti
di crescita personale, ma nulla che l’avesse ancora soddisfatto e, soprattutto, nessuno che l’avesse
ancora portato a risultati concreti. In una giornata
invernale di tre anni fa entrò nella mia attività la
sua compagna e mia amica, era parecchio tempo
che non ci sentivamo e da subito risultò incuriosita dal mio nuovo percorso di vita.
Fissammo un incontro, ma il suo amore per Max la
portò a pensare solo a lui, al suo benessere. Mi disse:
“Piacerebbe molto anche a me, però preferisco che
in questo momento dedichi del tempo a lui, che ne
ha più bisogno”.
Già nei giorni successivi iniziammo un percorso
che ci ha visto affrontare situazioni di vita che erano ormai diventate come macigni. A ogni incontro
nuove risposte andavano a colmare qualche sua lacuna, ogni nuovo risultato raggiunto accresceva la
sua autostima. La sua paura più grande era quella………………………………………

 
HAI MAI VISSUTO IN UNA
BOLLA? SAI CHE COS’È?
Una bolla è la zona di comfort, il nascondiglio sicuro
dove immergere la testa, chiudere gli occhi per isolarci dal mondo che ci circonda. Forse ci hai vissuto
o ci vivi tuttora in maniera inconsapevole!
Ognuno ha il proprio nascondiglio, ognuno per le
proprie ragioni: chi per aver capito di aver fatto scelte sbagliate in famiglia e non ha il coraggio d’invertire l’esito, chi perché segnato da perdite importanti,
chi, come me, ha creduto che non ci fosse una via
diversa di fronte a una malattia importante.
Per tanti anni ho cercato dottori e medicinali capaci di annullare la mia patologia, ma non ci sono aiuti
miracolosi là fuori. Ci sono farmaci che possono alleviare le nostre difficoltà, ma il farmaco più efficace
è dentro di noi, nella positività, nella consapevolezza, nell’aiutare gli altri, nel vedere al di là di ciò che………………………………………………………….

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